Pachino - Pomodoro e Vino

Da paese del vino a paese del pomodoro...

Dopo un secolo di economia agricola basata sulla produzione e vendita di mosto da taglio per i vini francesi, succede un cataclisma: il vino di Pachino, chiamato all’epoca vino calabrese e oggi erroneamente conosciuto come Nero d’Avola, non riesce più a competere con gli altri vini nazionali. Inizia, a cavallo degli anni ‘60 e ‘70, una rapida conversione agricola dal mosto al pomodoro, un frutto che fin dagli anni ‘20 aveva una buona resa produttiva grazie al clima subtropicale del promontorio di Pachino.

Presto, gli agricoltori rispondono al cambiamento trasformando radicalmente il paesaggio di Pachino e dove sorgevano vigneti iniziarono ad essere installate serre per la coltura protetta del pomodoro. Tanto buono e gustoso cresce il pomodoro in questo territorio che la sua fama inizia a girare il mondo e nel 2002 ci vale il marchio IGP.

Oggi, stiamo andando verso una convivenza di questi due prodotti: vino e pomodoro, con una notevole riscoperta della Pachino del vino. Dal 2025 si farà verità storica e il Nero d’Avola sarà chiamato Nero Pachino. Non sappiamo, invece, che futuro spetta al Pomodoro di Pachino, ma siamo fiduciosi nel fatto che la gente continuerà a conoscerlo meglio.